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C'era un paesaggio di Nerone che avrei comperato tanto volentieri, con un tramonto padano dolcissimo e di colpo una pennellata feroce d'altri luoghi. Queste sorprese e sgomenti l'uomo di Codisotto a Sera n. 21 (l'indirizzo mi piace come un suo quadro) gli appartengono caratteristicamente ormai. Si ricordi il riso del ritratto di Alcide Cervi, il pallore di certe facce tra i verdi fondi, segni di una contradditorietà in cui amore e spietatezza trovano nuovi accenni.

Cesare Zavattini


Nerone (Sergio Terzi)

Studio
Strada Statale 63 n.90
42044 Gualtieri (RE)
Tel: 0522/828244

Esposizione

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Il cervo
120x100 Olio su tela

Siamo andati di pomeriggio a camminare lungo il fiume, teneva i denti stretti e avrebbe fatto più volentieri a botte che mettersi a parlare, ma io non stavo là, con quel freddo maledetto, per prenderle o per ascoltarmi.
Gli tremano un poco le labbra quando comincia a sciogliersi e a dirmi che quello è un mondo stranissimo, che là sono tutti matti, ma che solo da una terra così può saltar fuori qualche cosa di importante.
"Questo fiume - dice - che ti dà un panorama di sera e alla mattina ti fa piangere, la nebbia che ti tormenta, il freddo: ecco dove è nata la pittura naive". E una volta andato esplode: "Per conto mio l'arte è un mestiere. Non è arte per dire artista. Un mestiere come quello che lavora all'officina, come quello che vanga l'orto. Per me questo è tutta arte. A me di Picasso, quelle balle l`, quelle cose lì, me ne frego".
Ogni pittore ha ignorato o detestato altri pittori. Rousseau non amava Matisse e forse un giorno l'artista-artigiano Sergio Terzi scoprirà quanto debba anche lui al vecchio Pablo. Mettiamo che stiamo al montaggio del film su Nerone: lo so, Rota, lo so, tu a questo punto senti l'urgenza d'un silenzio pieno, assoluto e rigoroso, una pausa da far venire i brividi, e io dico di sì, che son d'accordo, niente musica, ma lungo il Po, fino a quando l'immagine sfoca, lasciamo che si sentano a ritmo crescente, le parole di Nerone: "Come quello che lavora all'officina, come quello che vanga l'orto" Voce di un cuore sincero, che batte per la commozione.

Glauco Pellegrini



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