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Stefano Zampieri

Studio
Via Madonna Del Riposo, 32
00165 Roma
Tel.: 0335-398344

Esposizione

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Sensualità, 100x150
Affresco su cotone grezzo

In un momento di transizione come il nostro, in cui la pittura ricerca nelle forme concrete del postmoderno il punto di crisi della modernità, quest'ultima nega le sue origini e si mimetizza nell'evanescenza della materia informe. Solo così si crede di trovare il modo di evocare le strutture e i profili che hanno sorretto l'orgoglio plastico e dinamico delle avanguardie, senza palesarne l'appartenenza. In conseguenza, lo spazio non è più il luogo in cui si scandiscono le strutture uniche, bensì il recipiente lirico ove vagolano i fantasmi della memoria e della pittura. Il risultato è sotto nostri occhi: è aumentato l'interesse nel valore della descrizione delle cose, piuttosto che delle cose stesseČ, mentre l'occhio vuole continuare a padroneggiare la visione rappresentativa della realtà, sia fisica che sociale.
Di fronte a questa crisi l'opera di Stefano Zampieri si pone in posizione critica. E pur reagendo con un vitalismo lirico e una inquietudine esistenziale al ritorno di una rappresentatività razionalmente bloccata, non trascura il rigore plastico e la progettualità architettonica delle forme nello spazio. Infatti alle sue figure l'artista offre la soluzione boccioniana di non lasciare deperire la struttura alla luce, anzi di rafforzarla - perché senza conflitto - nella continuità dello spazio. Sicché Stefano Zampieri è portato ad evidenziare nella marcatura dei contorni il rigore disegnativo delle forme , ma ad affidare alle evanescenze del colore - impregnato di un soffuso lirismo a cui non è estranea una componente di eros - il compito di sbloccare l'impalcatura cosmica prampoliniana in una idealizzazione pittorica sfocata ma concreta, forse utopica ma non fastastica. E qui il gioco cromatico, che sfuma in nuances impercettibili, trova il suo brivido e la sua inquietudine nel segno timbrico (forse di origine sensuale più che di natura spirituale), lasciando intravedere in superficie la trama della tela o della carta. In verità, l'arte di Zampieri, che non ha bisogno di mimetizzare la provenienza ideologica dalle avanguardie, trova il suo equilibrio tra il formale/strutturale e l'informale/emozionale della pittura, ma anche tra il funzionalismo razionalista di Libera e il purismo essenziale di Terragni, in sede progettuale e architettonica.

Luigi Tallarico



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