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Giuliana Caporali

Studio
Via Tasso, 88
00185 Roma
Tel: 06-6792065

Esposizione

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Il Rosone (1997)
Olio su tela 120x80

Visioni e visioni a dimostrare, complice la concentrazione di forme e volumetrie nettamente delineate e disumanamente organiche, come Giuliana Caporali possa liberarsi da antiche realtà e riconscere il valore delle invenzioni e dei solidi volumi. Con tanta nostalgia, però, rispondendo con un grido d'angoscia, di ossessione e di incubo al progresso, con la passione corale di chi ritiene immortale l'armonia e la bellezza nell'arte.

Come il dono soprannaturale che sa di incommensurabile perchè trasformare l'arte in uno sterile gioco intellettualistico equivale a ridurre le prerogative di esaltante e tonificante funzione esistenziale. Di conseguenza i suoi lavori hanno un non so che di simbolico e di moduli ricorrenti dalle caratteristiche inconfondibili, mentre i colori, a volte inspiegabilmente rarefatti e spesso più incisivi, nella loro squisita fattura e dinamicità, ci fanno recepire i segni di un linguaggio intimistico impastato di sogni e di squarci lirici, in un tempo come il nostro così poco propenso alla poesia. In tali prospettive avvolte da uno scintillio luminoso, Giuliana Caporali fa scorgere accattivanti immagini di suggestione che prendono significato dallo spazio e dalla pura sintesi espressiva al confine tra forma concreta e sublimazione concettuale. Perciò il temperamento dell'artista è tutt'altro che crepuscolare perchè le sue pagine sono sempre protese verso una ricerca inesauribile di emozioni che vengono dal fondo dell'anima. E proponendoci gli immensi agglomerati urbani di Manhattan oppure le svettanti cupole delle chiese romane si può notare come la realtà dinamica e condizionante continua ad affascinarla; che la pittrice romana, tono dopo tono e in completo raccoglimento verso l'alto, opera in funzione di contenuti profondi; vive, lavora e soffre in piena libertà di invenzione facendo risuonare echi e voci scarne come di pietra, di cemento o di ferro. Ricchezza di umori da contrapporre alla fredda imposizione della avanzante società tecnologica

Antonio Oberti



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